Il Design Thinking è l'insieme dei processi cognitivi, strategici e pratici usati per la pianificazione di un particolare modello.
La sua data di nascita è da ricollegarsi agli anni '60 e la sua codificazione ufficiale avvenne negli anni 2000 da parte dell'Università di Stanford, in California. Il concetto di Design Thinking viene utilizzato al giorno d'oggi in settori quali il marketing, digitale e non, ma più in generale in tutti i campi in cui la componente innovativa sia d'importanza rilevante.
Il Design Thinking è un modello centrato sulle persone e si basa sull’abilità di integrare capacità analitiche con attitudini creative degli individui. Ha il suo focus sull'utente e in particolare sulle interazioni che vi sono fra i vari individui.
Il suo approccio è basato sull'individuazione e successiva risoluzione delle problematiche degli utenti.
Quali sono le Fasi del Design Thinking?
Per poter risolvere determinate problematiche, gli utenti devono acquisire una mentalità orientata al problem solving, in modo creativo ed efficiente, e dimostrare inoltre anche una buona attitudine al lavoro di squadra. Il processo di Design Thinking si sviluppa su 5 fasi, in base alla classificazione dell'Istituto di Design di Stanford:
Empatizzare
L'empatia rappresenta il punto di partenza fondamentale, poichè rappresenta un topic centrale di questo modello: creare una connessione caratteriale con il cliente. E' importante la conoscenza dell'utente e dei suoi bisogni e obiettivi, osservando le sue caratteristiche e le sue ambizioni.
In questa fase, il Thinker (Project Manager), nella raccolta delle informazioni sul cliente, dovrà mettersi nei suoi panni e nell'ottica del raggiungimento dei suoi obiettivi.
Definire
Il team dei Thinkers ha l'obiettivo cardine della risoluzione del problema, ragionando sempre come se fosse l'utente finale: dopo aver raccolto le informazioni è importante definire le problematiche e gli ostacoli che andranno affrontati.
Ideare
Dopo la parte di "studio" della situazione arriva quella della progettazione: inizia la cosiddetta parte creativa del Design Thinking: per poter raggiungere un risultato soddisfacente grande importanza deve essere data alla condivisione delle idee da parte del team nella sua interezza.
Le tecniche che possono essere efficaci in un meeting sono un brainstorming iniziale, con conseguente identificazione del problema, e una pianificazione attraverso l'utilizzo di mappe concettuali.
Prototipare
Dopo la parte creativa viene quella "realizzativa", dove l'idea viene messa in pratica nella realizzazione di prototipi, intesi come una versione ridotta del progetto finale.
Tale fase mette in evidenza eventuali difetti e problematiche: in base al risultato di tali progettazioni, le soluzioni potranno essere una conferma, un miglioramento o il rifiuto del modello.
Testare
Dopo la prototipazione, le soluzioni verranno proposte "nella realtà", ossia agli utenti; tale fase non rappresenta sempre la fine del processo di Design Thinking, poichè i risultati finali potrebbero richiedere una modifica: dunque, in tal caso, ci sarà un processo a ritroso nelle fasi precedenti.
Evolvere!
Il Design Thinking è uno strumento dirompente rispetto a quelli presenti nei decenni precedenti, puntando (come si rintraccia nella Digital Transformation) all'assoluta centralità del cliente e dei suoi bisogni. Nel suo sviluppo punta ad intraprendere percorsi nuovi, sempre attraverso una filosofia data-driven, ovvero un processo nel quale il cliente deve affidarsi ad elementi certi, creatività ed innovazione.
Perchè scegliere il Design Thinking?
Il Design Thinking è l'insieme dei processi cognitivi, strategici e pratici usati per la pianificazione di un particolare modello.
La sua data di nascita è da ricollegarsi agli anni '60 e la sua codificazione ufficiale avvenne negli anni 2000 da parte dell'Università di Stanford, in California. Il concetto di Design Thinking viene utilizzato al giorno d'oggi in settori...